“Coraggio Cittadini” è un libro, scritto e pubblicato senza fini di lucro nelle pagine di questo blog dallo stesso autore, Marco Manente. Il manoscritto è un racconto-saggio per riflettere sull’Italia e sull’Occidente del nostro tempo, con alcune proposte per affrontare una crisi che ha natura politica, economica e finanziaria.
“Coraggio cittadini” nasce da alcune domande.
Come si pongono i cittadini di fronte all’Italia e all’Europa di questo tempo? Devono rimanere vittime del disgusto e del disorientamento, o possono riflettere sul come si possa ottenere una concreta rigenerazione civile?
Gli abusi nei partiti, le mafie, l’inefficienza nella pubblica amministrazione, l’Europa squilibrata e in crisi, la finanza senza regole, il crescente debito pubblico, il fisco strangolante e l’evasione fiscale, l’assenza di prospettive per molti cittadini, siano essi imprenditori o lavoratori, giovani o donne prive di lavoro, sono elementi slegati tra loro? O c’è invece un filo comune che li origina e attiene al fatto che la politica vuole gestire senza saperlo fare? Quant’è rilevante in tutto ciò il fatto che la politica cerchi continuamente di dividere i cittadini anziché di unirli?
La società attraversa drammatiche difficoltà e molti si attendono scelte per risollevare l’economia che la politica da troppo tempo non sa prendere. Si discute giustamente dei mali tipicamente italiani: la corruzione, le mafie, la tassazione insostenibile e l’evasione, la burocrazia impastoiante. Ma si fatica a considerare che la nostra economia, come quelle di molti paesi occidentali, è in una durissima crisi perché vi è stata progressivamente trascinata dalle mortali non-regole, economiche e finanziarie, che l’Occidente ha imposto a se stesso. Infatti da quando l’organizzazione mondiale per il commercio ha imposto, senza regole correttive degli squilibri, l’apertura ai mercati per i paesi aventi bassissimi costi sociali e produttivi , moltissime attività produttive hanno subito uno strangolamento silenzioso e potente: sono state costrette a fallire o a trasferire le produzioni laddove i costi erano infinitamente più bassi. Dunque questo potentissimo meccanismo strangolante è un male altrettanto grave quanto i mali tipicamente italiani. Ma nessuno ne parla, né pensa di poterlo affrontare con gli strumenti necessari e nelle sedi adeguate. Intanto l’agonia continua.
La non-unita Europa rappresenta poco più di una moneta e di un mercato, quanto basta per renderla fragile di fronte a quelle non regole, ossia vittima di politiche inadeguate e miopi, e di dure ricette, chiamate “tecniche”. Improvvisamente è apparso lo spread: un termine che fino a poco tempo fa politici e giornalisti ignoravano è diventato una paroletta abusata. Ma si fatica ancora a comprendere cosa esso esprima. Dunque ci si può chiedere: è un termine che ha un legame con la politica e con i suoi mali? Quale finanza, quale economia e quale politica si intrecciano dietro alle oscillazioni dello spread? Ha senso una generalizzata critica verso le banche e i partiti, oppure le distorsioni del sistema finanziario e l’inadeguatezza della politica costituiscono le cause della drammatica debolezza dei cittadini? E se è così, hanno ancora senso le divisioni in schieramenti, o non è piuttosto il caso di cercare una nuova politica con uno spirito di indipendenza e di libertà da vecchi e nuovi schemi ?
I cittadini e i vari ambiti sociali potrebbero unirsi per affrontare le difficoltà di questo tempo? Si potrebbe costruire qualcosa di più robusto della protesta, o di più condivisibile della rigidità di scelte “tecniche” che appaiono tanto distanti dai cittadini quanto sottoposte al condizionamento di partiti malati?
Cercando una scrittura semplice e di brevi paragrafi, partendo dalle analisi condotte da studiosi ed opinionisti non selezionati per la loro appartenenza ad uno schieramento, il manoscritto penetra nel groviglio degli aspetti politici, finanziari ed economici, sviluppando un’appassionata riflessione civile. Il suo fine è offrire al lettore molteplici argomenti per considerare la possibilità di rinnovare le fondamenta democratiche italiane, di ricostruire quelle europee, di introdurre regole nei mercati economici e finanziari, che consentano all’Occidente di risollevarsi dal declino e di reimpostare il proprio rapporto con le altre civiltà.
“Coraggio cittadini” è un tentativo per la costruzione di una prospettiva civile autenticamente nuova, per andare oltre lo smarrimento e la protesta. Un tentativo che ritiene indispensabile una riflessione a mente aperta intorno all’urgenza e alla possibilità di una proposta politica unificatrice, che sottragga i partiti dalla gestione delle risorse pubbliche, consentendo un profondo cambiamento della politica italiana. Un concreto cambiamento che permetta ai cittadini di divenire partecipi nella difesa da una crisi globale.
Il libro si divide in 2 parti. La prima è relativa all’Italia; la seconda è una riflessione intorno all’Europa, alla finanza, all’economia e alle democrazie occidentali.
Buona lettura a tutti coloro i quali vorranno considerarlo, e un grazie a chi lo utilizzerà per promuovere riflessione e iniziativa civile.
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Indice (i capitoli sono gli articoli di questo blog)
Prefazione
Capitolo 1) ITALIA. DOVE SIAMO
1 La democrazia tra paure, rabbia, disastri, disgusto, desiderio di uscire dalla
finta politica
2 Esiste la politica? O esiste la partitica?
3 Un muro di gomma e cemento
4 1+1 fa quel che vogliono
5 L’incompleta democrazia della tastiera
6 La distanza
7 I costi della partitica chi li conosceva?
8 L’iceberg davanti alla nave Italia
9 Stiamo chiedendo ad un mostro di salvarci
10 Qualcosa si è rotto. Ma serve l’astensione?
11 L’informazione schierata o di burro
12 L’anima del mostro
13 Perché mai i partiti devono gestire?
14 I cittadini vogliono un rispetto profondo: di quello formale non sanno che farsene
15 Il vero centro della Costituzione
16 Il nocciolo molle
17 La domanda delle domande
18 Il morto non è sepolto
19 Allora seppelliamolo
20 Il disastro dietro l’angolo
21 La grande “gestione”
Capitolo 2) ITALIA. DOVE POSSIAMO ANDARE
22 Un profondo Cambiamento istituzionale per nuove regole gestionali
23 Le motivazioni del grande Cambiamento
24 Il bulldozer sui binari
25 Una Costituzione ottimista ed ingenua? Dall’avidità delle ideologie a quella dei pronipoti
26 L’”ingenuità”
27 Un articolo che non c’è
28 La bravura distruttiva e l’obbligo costruttivo
29 La Costituzione e la pericolosa indipendenza del pensiero
30 Siamo liberi di uscire dall’autostrada qualunquista
31 Attenzione alla padella. E alla brace
32 Cambiare occhiali e fare attenzione
33 La grande metastasi?
34 Non ci servono icone né Frankenstein
35 Tutto è in ordine
36 I cittadini, se uniti, diventano il potentissimo organo costituzionale di rinnovamento
37 Il più grande bene comune
38 Il primato dei cittadini sui partiti
39 A macchia d’olio
40 Il mostro è davvero grande ed invincibile?
41 Cosa succederebbe se togliessimo la gestione ai partiti?
42 Politica e spread. Ciò che i partiti non vogliono farci sapere.
43 Il “cancro” nell’era di internet
44 Ma cos’è realmente la nostra democrazia?
45 Favole e favolette; pifferai, illusionisti e urlatori
46 L’antipolitica ed il topolino. Cosa ci insegna la storia recente
47 Trappole e pantofole
Capitolo 3) ITALIA. COME POSSIAMO FARE?
48 La potentissima risorsa
49 Serve una goccia
50 Le forze che possono muoversi: le donne, le generazioni di mezzo, i più giovani, gli
imprenditori
51 Le donne
52 Le generazioni di mezzo
53 I giovani italiani, ed in particolare, del Sud
53b Chi non ha nulla da guadagnare a stare fermo e ha tutto da guadagnare nell’unirsi
54 A piedi pari sopra al cumulo
55 Aria pura
56 Dove si va con l’apatia e le paure?
57 La radice e la goccia
58 Riconoscersi attraverso una nuova dimensione civile e morale
59 Imprenditori e lavoratori. Le due facce della stessa medaglia
60 Un progetto unitario per nuove strade e nuovi obiettivi
61 Differenti delusioni e comuni desideri
62 Ferite comuni, da nemici comuni
63 Muri di convenienza
64 I bambini e la naftalina
65 Un segno per cominciare a cambiare, unendoci
66 L’albergo dei tre inganni
67 Venditori di fumo, masticatori di divisione e coltivatori di orticelli
68 “Noi” e gli “altri”
69 Milioni di persone che non meritano di rimanere in trappola
70 Senza l’aiuto di nessun cavallo. Senza nessuna protezione
71 Non ci servono gli orticelli
72 La totale inadeguatezza della politica fatta di oligarchie e di tecnocrati che decidono senza i cittadini
73 Una locomotiva con le ruote quadrate
74 I pesci avariati
75 Irresponsabili contro irresponsabili per escludere i cittadini
76 I dinosauri, le iene, i camaleonti contro la velocità della luce e contro la democrazia
77 Una storia di vecchi nodi italiani, dai quali bisogna uscire
78 C’è spesa e spesa. E serve un metodo
79 Cosa deve venire dai cittadini?
80 Non ci servono i distruttori di risorse
81 Privatizzazioni. Cosa ci insegnano la storia passata e quella recente
82 La rigenerazione del paesaggio politico e del territorio
82b Quali politiche? Quale idea di società, di produzione, di territorio?
83 Dove trovare le risorse? E quali sono le risorse?
84 Nuove economie nell’ambiente. La Costituzione ci può aiutare?
85 Ma l’Europa aiuta?
86 Smettiamola di pensare che non si possa fare nulla
87 Un Paese forte se unito ed efficiente. Come un’azienda sana e responsabile
88 Imparare dai casi virtuosi
88 La ricerca di una nuova politica oltre gli steccati imposti dai partiti
90 Possiamo unirci condividendo le volontà
91 I conti non tornano; bisogna che siano i cittadini a farli tornare
92 Quale sistema cerchiamo per quali obiettivi?
93 La conoscenza aperta e indipendente
94 Quali doti servono ai cittadini?
Capitolo 4) UNA PROPOSTA PER UNIRE I CITTADINI FUORI DAGLI SCHIERAMENTI
95 Una nuova entità politica che ci faccia passare dalla sudditanza alla sana cittadinanza
96 I) L’urgenza di un cambiamento istituzionale per una gestione efficiente e indipendente
97 a) Togliere ai partiti la gestione del denaro pubblico
98 Il controllo sulla gestione. La Corte sconosciuta e nascosta
99 L’efficienza. L’àncora di salvezza dei cittadini
100 Cosa resterebbe ai partiti?
101 Non è un problema di centro, né di destra né di sinistra
102 b) I candidati
103 c) Efficienza totale e diffusa
104 d) Lo stile, il metodo, la trasparenza di un partito dei cittadini
105 e) Trasparenza e partecipazione
106 f) Istituzioni efficienti in rapporto ad un territorio efficiente
107 g) L’informazione e la cultura
108 II) L’urgenza di un cambiamento nella visione del Paese per rigenerarne le potenzialità economiche
109 a) Che fare per l’economia e la fiducia?
110 b) La leale concorrenza
111 c) La rigenerazione del territorio in un progetto sul futuro del Paese
112 d) Nuove idee per nuove economie
113 e) Dal cambiamento all’efficienza
114 f) La dignità delle persone
115 g) Generazioni che si aiutano
116 h) L’orticello finanziario
117 i) La possibile partecipazione dei lavoratori
118 l) L’emblema giustizia
119 m) Una nuova Italia per una nuova Europa
120 n) Rivolgimenti continentali
121 Conoscere per maturare e evolvere
122 A cosa ci serve la cultura?
123 La vecchia piccola Italia da bruciare
124 Serve un Cambiamento mentale
125 Il cambiamento non è “partito”, ma partirà
126 I cittadini possono farcela meglio senza questi partiti
127 E’ una questione di volontà
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Capitolo 5) I RISCHI DI UN’EUROPA SENZA POLITICA
128 Oltre i confini italiani.
129 La crisi dell’Europa. Patti per cittadini o per greggi nazionali da confondere?
130 Patti buoni per la manipolazione
131 Le lenti distorte e gli interessi strabici
132 Investimenti sbagliati
133 Idee inutili o possibili inascoltate vie di fuga?
134 La visione europea che manca
Capitolo 6) I RISCHI DI UNA FINANZA SENZA REGOLE
135 Uno sguardo al visibile e all’“invisibile”
136 I debiti pubblici sotto attacco
137 La macchina che trasferisce il rischio
138 La piramide (c’è banca e banca, rischio e rischio, politica e politica)
139 Swap
140 Il rischio sganciato e nascosto
141 Cds e spread
142 La finanza degenerata
143 Dalla politica che dorme o litiga o distrugge le risorse, a cittadini che si uniscano per difendersi
144 Le irresponsabilità e l’insostenibilità
145 La sovranità nelle mani sbagliate
146 Come far “derivare” disastri dall’assenza di regole
147 Ai cittadini non conviene un mondo privo di regole
148 I cannibali invisibili
149 Le tempeste finanziarie vengono da sé o, quando mancano gli ombrelli, qualcuno sa crearle?
150 La prova provata
151 Risposte concrete
152 Il “libero” Occidente che vende debiti e crea da solo le proprie instabilità
153 Dall’indignazione alla costruzione dell’unione
154 La salute minata dalle fondamenta. Le vere minacce alla sicurezza
155 La finanza e il poker
156 Un solo grandissimo interesse per unirsi fuori dalle divisioni
157 Stabilità e sostenibilità per le economie e gli esseri umani
Capitolo 7) I RISCHI DI ECONOMIE SLEGATE DAI VALORI DELLE SOCIETA’
158 Occidente e Oriente di fronte a difficoltà diverse (o parzialmente comuni?)
159 Inganni che si pagano a caro prezzo
160 Dall’Oriente con furore, o dall’Occidente con dolore?
161 Riconoscere il valore della tenuta delle economie e delle società
162 La particolarità italiana
163 Non protezionismo ideologico ma protezione della libertà e della sostenibilità
164 Come autoingannarsi sulla libertà
165 E’ sparita la dignità ed è apparso il virus dell’impoverimento
166 Il “libero” mercato che impedisce la leale concorrenza, obbliga all’esclusione e induce allo scontro
167 La libertà di lavorare e di produrre in società sostenibili
168 Lealtà, inclusione, sostenibilità: valori per un mercato realmente libero e responsabile
169 Visioni ideologiche o pensiero indipendente e libero?
170 I valori della comparabilità, compatibilità e sostenibilità per la diffusione del ben essere
171 Le forze condizionanti, slegate dal territorio, dalla compatibilità, dalla sostenibilità e nemiche
della leale concorrenza
172 La massima inefficienza sociale dietro all’assenza di regole
173 Dalla finzione di libertà ad una condivisa costruzione di libertà: dalla torta alla casa
174 Territori, cittadini ed economie sani
Capitolo 8) LA CRISI DELL’OCCIDENTE E DELLE SUE DEMOCRAZIE
175 L’Occidente al bivio
176 La crisi nei rapporti con le altre civiltà
177 Un meccanismo che non funziona
178 La crisi al proprio interno. Una crisi di valori, cioè di regole
179 Ideologie e schieramenti contro i cittadini
180 Vitamine per le democrazie
181 Gli antidoti contro le crisi: il libero pensiero e l’unione dei cittadini
182 Manca un dialogo tra esigenze di benessere che costruiscano regole condivisibili
183 Non è una crisi finanziaria; è l’assenza di regole che diventa sistema distruttivo
184 Le democrazie con l’orologio rotto e le mani nude
185 Unirsi per superare la crisi delle democrazie, utilizzando ciò che finora è servito a dividere
Capitolo 9) LA RIGENERAZIONE: LA CONDIVISIONE DI REGOLE PER LE LIBERTA’ ED IL BEN ESSERE
186 Chi saprà rispondere ai problemi d’un Occidente grezzo?
187 A cosa servono le regole?
188 Quali conquiste di libertà per quali democrazie?
189 Quali “crescite”?
190 Serve un’Europa dei cittadini
191 Da greggi a sardine; oppure a cittadini consapevoli ed uniti
192 Il cambiamento per costruire le libertà
APPENDICE SULLA CORTE DEI CONTI
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